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Infrastrutture sostenibili per città sostenibili

La crescente diffusione del protocollo Envision nel nostro Paese si colloca in un processo più ampio di sviluppo del sistema infrastrutturale, sostenuto da importanti risorse finanziarie e guidato dagli indirizzi e dalle direttive europee che pongono la sostenibilità al centro di ogni pianificazione.

L’importanza di poter contare su un insieme di criteri misurabili e di linee guida quali quelle contenute in Envision è all’origine del costante aumento di richieste di certificazione da parte delle maggiori stazioni appaltanti, soprattutto nel settore della mobilità, ma non solo.

Se, infatti, i settori stradale o ferroviario sono stati tra i primi a scegliere Envision, oggi si assiste a un ampliamento dell’interesse soprattutto in ambiti a elevato impatto ambientale come l’energia, l’acqua o la gestione e il riciclo dei rifiuti.

 

La Envision Conference 2024: i temi trattati e i relatori

La terza edizione della Envision Conference, che si svolgerà a Roma il prossimo 2 ottobre, offrirà ai partecipanti l’occasione di comprendere meglio il panorama italiano e mondiale, grazie alla partecipazione di autorevoli esponenti statunitensi collegati all’ISI, Institute for Sustainable Infrastructure.

Sarà il presidente Anthony Kane a illustrare in quali settori, negli USA, Envision trova un maggior riscontro, quali sono stati gli investimenti, delineando anche un excursus sulle diverse applicazioni e sui numeri delle persone e delle risorse coinvolte. A Silvia Ciraci, Responsabile Sostenibilità delle Opere di ICMQ il compito di descrivere lo stato dell’arte in Italia sia rispetto alle certificazioni che alla crescita degli Envision SP.

In questo scenario in forte evoluzione, costituiscono riferimenti metodologici e operativi alcuni progetti ed esperienze concrete. Nel corso della Conferenza, il direttore di RFI stazioni, Antonello Martino, presenterà il Piano nazionale della riqualificazione delle stazioni ferroviarie al quale è stato applicato il protocollo statunitense. Seguirà un secondo approfondimento relativo alla biopiattaforma di Sesto San Giovanni realizzata da Cap Holding, importante player nel settore dei rifiuti e dell’energia. A raccontare questa esperienza saranno Davide Chiuch, Direttore Engineering e Arianna Saino, Tecnico Progettazione E D.L.

 

Due temi di prospettiva

 La Conferenza dedicherà, inoltre, una grande attenzione a due temi di prospettiva e destinati ad avere un ruolo importante nello sviluppo delle infrastrutture sostenibili e di conseguenza anche per il futuro di Envision.

Come sottolinea il presidente di ICMQ e di AIS Lorenzo Orsenigo:Abbiamo deciso di dedicare quest’anno l’apertura della Conferenza al rapporto tra infrastrutture e sviluppo urbano, prendendo come riferimento la proposta metodologica avanzata nell’ambito dello Zofnass Program da Spiro Pollalis, Professor of Design Technology and Management alla Harvard Design School, di Cambridge (Massachusetts – USA) e pubblicata qualche anno fa nel volume “Infrastructure Sustainability and Design” in cui si delinea il valore dell’interazione tra un approccio sostenibile e l’utilizzo di un protocollo come Envision per orientare la pianificazione e la progettazione di opere e servizi in modalità integrata con una visione sostenibile dello sviluppo e della rigenerazione delle città.”

Oltre alla relazione di Pollalis, verrà approfondito un caso studio in tema insieme a Joshua DeFlorio, Chief, Resilience & Sustainability dell’autorità portuale di New York e del New Jersey.

Il secondo tema, il finanziamento delle infrastrutture sostenibili, sarà affrontato in una tavola rotonda condotta da Alfredo Martini, segretario generale di AIS, cui prenderanno parte rappresentanti del mondo assicurativo e finanziario come Alberto Ponti, Responsabile sviluppo strategico e ESG di F2i, Vincenzo Coppa, Internal Audit Manager di Vittoria Assicurazioni e Francesco Perini, Construction and Structured Finance Director di AON. Alla tavola rotonda parteciperà anche Domenico Dicuonzo, Investor Relations Manager di ASPI.

Il rapporto tra finanza sostenibile e infrastrutture sostenibili – sottolinea Lorenzo Orsenigo – assume oggi una grande rilevanza in una fase in cui diventa sempre più urgente trovare dei punti di incontro tra due mondi diversi, quello dell’ingegneria e della progettazione e quello di chi deve sostenere con risorse importanti una crescita infrastrutturale coerente con gli obiettivi di sostenibilità indicati a livello internazionale. Vi sono problemi di linguaggio e di approccio culturale che debbono essere risolti. Come AIS abbiamo avviato un gruppo di lavoro specifico dove si intende proprio superare queste distanze. L’obiettivo comune deve altresì essere quello di favorire il ricorso a strumenti oggettivi, trasparenti e comparabili. Da questo punto di vista lo schema Geti t Fair, per quanto riguarda gli aspetti ESG, sembra rispondere pienamente all’esigenza, così come Envision lo è per i singoli progetti.”

La sessione pomeridiana sarà l’occasione per confrontarsi sui diversi aspetti relativi alla valutazione e alla certificazione dei principali crediti del protocollo, così come sullo stato dell’arte dell’integrazione e sulle sinergie tra Envision e DNSH anche attraverso alcune case history. In chiusura di giornata, la presentazione dell’indagine avviata da ISI a livello mondiale sui costi della sostenibilità.

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