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Le infrastrutture di trasmissione elettrica ed Envision – L’applicazione di Terna

Come ormai noto, il Protocollo Envision, nato negli Stati Uniti e nel Canada, ha ormai preso piede oltre oceano, sia in Europa ma soprattutto in Italia, dove si sta affermando come l’unico protocollo per la valutazione della sostenibilità delle infrastrutture. Grazie alla sua natura volontaria, al suo approccio olistico e soprattutto al suo carattere internazionale, Envision, oltre che in America, è diventato in Italia lo strumento per eccellenza per valutare e promuovere le caratteristiche sociali, ambientali ed economiche di un progetto, e le loro relative interconnessioni. Basti pensare ai numerosi progetti ad oggi certificati (174 in totale di cui 12 in Italia) e a quelli registrati e in corso di verifica (già 7 dall’inizio del 2024 per l’Italia).

Envision richiede un cambio di paradigma nell’approccio alla progettazione infrastrutturale, dall’applicazione delle sole richieste normative e prescrittive, alla promozione di tecniche e valori che favoriscono la collaborazione con e tra gli stakeholder, l’interdisciplinarietà, il dialogo con il territorio e l’orientamento alla resilienza dell’opera.

In Envision possiamo infatti ritrovare, sottoforma di framework standardizzato, tutte le ultime novità e richieste in materia ambientale e di cambiamento climatico, ormai care anche all’Europa (dalla valutazione DNSH, al PNRR, etc.).

In questo virtuosismo di committenze, progettisti, stazioni appaltanti e imprese che stanno affrontando questi temi, Envision è ormai visto come “protocollo necessario” e la sua applicazione abbraccia una moltitudine di tipologie infrastrutturali differenti.

Le linee guida Terna

Tra queste troviamo anche Terna, Gestore Unico e proprietario della Rete di trasmissione Nazionale di Alta Tensione (RTN), che già nel 2021 aveva compreso l’importanza del Protocollo nello sviluppo dei propri progetti sul territorio nazionale, soprattutto grazie alla valorizzazione del rapporto e del dialogo con gli stakeholder che Terna intraprende sin dalle primissime fasi.

Grazie, infatti, ad un gruppo di lavoro multidisciplinare di tecnici di Terna, supportati da esperti Envision di ICMQ, sono state pubblicate le Linee Guida di applicazione del Protocollo Envision alle infrastrutture della Rete RTN di Terna (documento scaricabile dal sito).

La redazione delle Linee Guida rappresenta, per Terna, uno strumento utile per la progettazione e valutazione dei propri interventi in ottica di sostenibilità, ma soprattutto la valorizzazione di tutti quei processi che, partendo dalla concertazione arrivano a definire se il progetto è davvero quello “giusto”, attraverso l’implementazione di strategie per la progettazione, la realizzazione e la gestione di un’opera di trasmissione elettrica.

Seguendo la struttura del Protocollo Envision, la Linea Guida racconta come Terna affronta i diversi aspetti della sostenibilità delle reti RTN, che dovranno poi essere calati nei progetti specifici, mettendo in evidenza buone pratiche, attenzione verso i bisogni della comunità, analisi e conoscenza del territorio, ma soprattutto ambiti di miglioramento, sempre possibili e perseguibili.

Le Linee Guida sono, quindi, state utilizzate da Terna per approcciare anche un modo nuovo di progettare, utilizzando uno strumento internazionale come Envision, che permette di porsi da subito determinate domande, di comprendere ed affrontare aspetti in un’ottica di miglioramento della sostenibilità e di attenzione al contesto, all’ambiente naturale e sociale.

È stato infatti registrato, da Terna, il primo progetto di linee trasmissione elettrica che seguirà il percorso di certificazione Envision, ovvero il “Cavo interrato 132kV Zuel – Somprade”.

Il progetto. L’opera è caratterizzata da un elettrodotto in cavo interrato, della lunghezza complessiva di circa 23 km, che collega i comuni di Cortina D’Ampezzo e di Auronzo di Cadore, configurandosi come parte integrante del riassetto e dello sviluppo della Rete nell’alto Bellunese del Comelico e del Cadore, migliorando le capacità di trasporto delle linee esistenti e la resilienza dell’intero sistema di trasmissione elettrico.

Il progetto verrà verificato e certificato da ICMQ, che grazie all’accordo in esclusiva con l’Institute for Sustainable Infrastructure (ISI) di Washington, si configura come l’unico ente certificatore per i progetti italiani ed europei.

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